A seguito della seconda guerra mondiale la città di Gorizia era distrutta a livello strutturale, sociale ed economico. Una volta stabiliti i confini tra Italia e Jugoslavia iniziò un periodo di trattative che portò nel Dicembre 1975 al Trattato di Osimo.
L’accordo fra i due Stati prevedeva una serie di interventi per incentivare l’economia dei territori di Gorizia e Trieste.

La palazzina della Dogana di Gorizia – 1981

L’intervento strutturale più importante per Gorizia fu la progettazione e realizzazione di una struttura al servizio del trasporto delle merci: la Stazione Confinaria. Posta su quella che in futuro sarebbe diventata la via principale di scambio est-ovest tale struttura doveva offrire servizi per autisti e veicoli in transito ed ospitare tutto l’apparato doganale (uffici Dogana, Guardia di Finanza, Polizia di frontiera).

La fontana monumentale e parte della palazzina degli Spedizionieri – 1981

Fu così che nel 1981 fu inaugurata la nuova struttura che offriva realmente servizi moderni: su un’area di 350.000 mq. trovarono posto la palazzina della Dogana, la palazzina per gli uffici degli Spedizionieri, gli uffici dedicati all’import ed export, il bar-ristorante e la banca, gli uffici dei veterinari, sei stalle per il ricovero degli animali importati e la struttura del valico confinario.

Bar-ristorante e banca presso la Stazione Confinaria – 1981

Dopo alcuni anni di avvio necessari a far conoscere la struttura (e limitati dal fatto che la strada Vrtojba-Razdrto non era presente) presto il traffico aumentò fino ai massimi dei primi anni 2000, poco prima che la Slovenia diventasse indipendente (800.000 camion all’anno). Con l’entrata della Slovenia in Europa nel 2004 (limitatamente alle merci) e con l’entrata in Schengen (2008) la Stazione Confinaria ha subito trasformazioni per adattarsi all’evoluzione dei traffici. Ad esempio attorno agli anni 2005-2006 è cessato il servizio di stalle per animali in quanto la normativa sul benessere animali ha imposto (economicamente) la macellazione all’origine o ha cambiato le direttrici del traffico: il grosso del volume di animali proveniva dalla Polonia che ha spostato il traffico attraverso i Balcani (quindi extra-UE) per poi imbarcare gli animali in Albania fino alla destinazione dei macelli in Puglia.

Le stalle per il ricovero degli animali in attesa di sdoganamento – 1981

Oltre a fornire servizio al trasporto delle merci il valico confinario era ed è tutt’ora un valico turistico che permette di raggiungere le mete turistiche dell’est.

Il Trattato di Osimo prevedeva pure la costruzione di un Autoporto di Gorizia per dare una sede alla moltitudine di aziende di trasporto della Provincia di Gorizia ma ve ne parleremo in un altro articolo.